Interno della Chiesa di San Donato<Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto> (Gen 2, 3)
Dall’analisi di questo passo, gli antichi commentatori della Torà svilupparono una interessante interpretazione. Poiché al settimo giorno veniva nominato il riposo di Dio, arrivarono alla conclusione che “vi è un atto di creazione del settimo giorno”, la “menuchà”, il sabato. Questa è la creazione del riposo. 
Ma secondo questa antica tradizione la “menuchà” non è solo il riposo, è quella esperienza di silenzio, di pace e di armonia che i Sabato (per gli Ebrei) diffonde nell’universo, consentendo quella pienezza di senso che è un’anticipazione della vita eterna.
Il Santuario di San Donato in Ripacandida è questa esperienza della “menuchà”, è l’esperienza del silenzio e della contemplazione di fronte ai “mirabilia Dei”, le meraviglie del creato: “Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature…”
A Ripacandida come ad Assisi, salendo verso il Santuario, si fa l’esperienza della “menuchà”.

Interno della Chiesa di San Donato<Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto> (Gen 2, 3)
Dall’analisi di questo passo, gli antichi commentatori della Torà svilupparono una interessante interpretazione. Poiché al settimo giorno veniva nominato il riposo di Dio, arrivarono alla conclusione che “vi è un atto di creazione del settimo giorno”, la “menuchà”, il sabato. Questa è la creazione del riposo. 
Ma secondo questa antica tradizione la “menuchà” non è solo il riposo, è quella esperienza di silenzio, di pace e di armonia che i Sabato (per gli Ebrei) diffonde nell’universo, consentendo quella pienezza di senso che è un’anticipazione della vita eterna.
Il Santuario di San Donato in Ripacandida è questa esperienza della “menuchà”, è l’esperienza del silenzio e della contemplazione di fronte ai “mirabilia Dei”, le meraviglie del creato: “Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature…”
A Ripacandida come ad Assisi, salendo verso il Santuario, si fa l’esperienza della “menuchà”.

Topografi degli affreschi

(consigliato Chrome)

Nicola Tricarico

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